In mostra le espressioni dei vini pugliesi
Brindisi, 30 aprile 2008
- Il Laboratorio del Gusto "Vini, vitigni e territorio:
grandi espressioni di Puglia" ha aperto le porte ad
oltre 50 tra appassionati e soci di Slow Food Puglia
per degustare una selezione di vini che
rappresentano, in sintesi, l'espressione viticola
di tutta la regione.
L'affascinante e lussuoso Grand Hotel Internaziona-le
di Brindisi ha accolto la manifestazione voluta da Slow
Food nel suo tentativo di affermare la necessità dell'educazione
del gusto come migliore difesa contro la cattiva
qualità e le frodi e come strada maestra contro l'omologazione
dei nostri pasti; di operare per la salvaguardia delle cucine
locali, delle produzioni tradizionali, delle specie
vegetali e animali a rischio di estinzione; di promuovere la
qualità nelle sue componenti organolettiche, ambientali
e sociali. Slow Food significa dare la giusta importanza
al
piacere legato al cibo, imparando a godere della
diversità delle ricette e dei sapori, a riconoscere la
varietà dei luoghi di produzione e degli artefici, a
rispettare i ritmi delle stagioni e del convivio.
Francesco Muci
(relatore Master of Food) e Michele Bruno (Presidente
Slow Food Puglia) sono stati premurosi accompa-gnatori
della serata presentando amichevolmente, alla sala fitta
di partecipanti, le sette bottiglie stappate per
l'occasione:
Bombino
Nero, Cacc'e Mmitte di Lucera, Nero di Troia,
Susumaniello, Montepulciano, Negroamaro (Azienda Monaci
presente alla serata), Primitivo di
Manduria (Luca e Alessandro Attanasio presenti alla
serata).
La volontà di Gianni Fabrizio (Piemontese
e Membro del
Comitato di redazione della guida Vini d'Italia del
Gambero Rosso & Slow Food) di essere presente come
assaggiato-re "ufficiale" ha dimostrato che i vini
pugliesi seducono sempre più gli appassionati delle
altre regioni. E' stato lui a commentare, sulla base dei
vini degustati, che la Puglia vinicola può migliorarsi
ancora ma che tanto è stato già fatto e sicuramente è
qualitativamente alla pari di altri territori.
Sorprendente anche la forte tipicità dei vitigni che, per
aspetti morfologici regionali, hanno evidenziato
caratteristiche simili ai vitigni del centro-sud Italia
quelli delle zone più a nord della regione ed attributi più
precisi quelli provenienti dalla penisola salentina.
Nonostante il tenore alcolico superiore dei vini
del tacco d'Italia, sicuramente non unica nota da dichiarare, la
complessità aromatica ha lasciato forti ed entusiasmanti
sensazioni agli assaggiatori. L'evento si è concluso attorno ai piatti
ed ai cibi della tradizione pugliese compresi alcuni
presidi che Slow Food sostiene e valorizza come ad
esempio il capocollo di Martina Franca ed il pane
tradizionale di Altamura.
Il momento ha così
confermato che la Puglia è completa di tutte le eccellenze
agro-alimentari e le offre con tutto il suo piacere. Ma ha
rappresentato anche un modo di avvicinarsi tra
appassionati in cerca di sensazione enogastronomiche
uniche, facile da organizzare e rivivere anche a casa.